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domenica 24 settembre 2017

Recensione: Still Alice - Perdersi






Titolo: Still Alice - Perdersi

Autore: Lisa Genova

Editore: Piemme

Pubblicazione: 7 Ottobre 2010

Pagine: 293



 
 



Un libro toccante e reale, che tratta una tematica che personalmente mette tanta paura ma chè  giusto conoscere: il morbo di Alzheimer.
Alice ha tutto: una stupenda famiglia e una carriera universitaria stupenda. Ha la cattedra come prof. di psicologia, ed è un' ottima ricercatrice dei disturbi del linguaggio. Ma un giorno, iniziano a comparire dei piccoli disturbi, che erroneamente vengono diagnosticati dal medico curante, come conseguenza di stress e menopausa.

"Dopo una quarantina di minuti del discorso programmato per cinquanta, si bloccò di colpo.
Sapeva qual era la parola che veniva subito dopo, “mentale”, ma le mancava quella nel mezzo. Aveva una vaga sensazione di quello che intendeva dire, ma la specifica parola le sfuggiva. Sparita. Non le veniva l’iniziale né si ricordava che suono avesse la parola o di quante sillabe fosse composta.
Non ce l’aveva sulla punta della lingua".

 Ma tutto precipita una mattina, quando Alice, perde per strada l' orientamento e non sa più dove andare.

"Sapeva di essere in Harvard Square, ma non sapeva da che parte fosse casa sua.
Ci riprovò, con più dettagli. Harvard Square Hotel, il negozio di sport Eastern Mountain, il ferramenta Dickson Bros., Mount Auburn Street. Posti che conosceva benissimo – quella piazza l’aveva calpestata per oltre venticinque anni – ma che in qualche modo non trovavano collocazione nella sua mappa mentale per indicarle dove abitava lei rispetto a quei posti".

Un ospite inaspettato ha bussato alla sua porta: Alzheimer.
La sua vita e quella dei suoi familiari cambia.
Ma da donna combattiva quale sempre stata, prima che dimentichi il suo passato e il suo presente, Alice crea un gruppo in cui chi è affetto dal morbo e i loro familiari, trovino conforto nel dialogo e nel confronto.
Pian piano la sua vita si spegne e tutto e tutti diventano degli estranei.
Alice vive in una casa estranea e con persone estranee, ma stranamente si sente a casa.





Dopo aver finito la lettura del romanzo, mi sono chiesta:
"Cosa ha spinto l'autrice a "romanzare" una malattia come l'Alzheimer?
 Così sono andata a leggere le sua biografia e allora ho capito. Solo chi dedica la propria vita allo studio del cervello e delle sue malattie più misteriose, come l’Alzheimer, può aspirare a scrivere su di esse. Più che un romanzo lo definirei e classificherei nella sezione SAGGI perchè al di là della storia, rappresenta per me un vero e proprio manuale di informazione sulla funzionalità del cervello.
Il linguaggio utilizzato nella descrizione dello screening, della TAC, le terapie è dettagliato e descrittivo; preciso nel descrivere le modalità con cui esse avvengono. 
 L' autrice, con questo libro, vuole informare e far conoscere una malattia che terrorizza solo menzionandone il nome e lo fa con tale naturalezza, da spiazzare chi legge. Lisa Genova attraverso il suo romanzo elargisce consigli su come riconoscere ed affrontare la malattia durante il suo decorso.
L'Alzheimer, toglie i ricordi, e togliendo i ricordi elimina la dignità e la coscienza di se stesso a chi ne è affetto. Ma si deve comunque combattere per ritardare quanto più possibile di raggiungere lo stadio di non ritorno.

La frase che mi ha tanto colpita è :

" Il fatto che io non ricordi un giorno di essere stata qui, in mezzo a voi, non significa che non ci sia mai stata".

Libro emozionante e triste: Preparate i fazzoletti , signore!

La prevenzione è importantissima affinchè si ritardi più possibile l'evolversi della malattia.



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